Grazie

In questo breve post vogliamo ringraziare tutte le 576 persone che hanno firmato per proporre i due referendum volti all’abolizione dell’attuale legge elettorale nazionale nei banchetti organizzati dal “comitato La Bussola” ad Ala.

Ci teniamo a ringraziare per la loro disponibilità a svolgere il ruolo di autenticatori i consiglieri ed assessori della lista civica La Bussola di Ala, il Sindaco di Ala,  i consiglieri ed i circoli locali del Partito Democratico del Trentino e dell’Unione per il Trentino. Questa raccolta firme è stata l’occasione per dimostrare che per raggiungere un obbiettivo comune si possono mettere da parte anche le diverse vedute e le incomprensioni riguardanti i temi locali.

Dopo la raccolta avvenuta nelle scorse settimane, ed i controlli avvenuti nelle anagrafi, oggi abbiamo spedito le firme al comitato promotore dei referendum: il “Comitato referendario per i collegi uninominali“.

L’obbiettivo delle 500.000 firme necessarie per poter presentare i quesiti referendari è ormai vicino e ci auguriamo che possa essere raggiunto entro il 30 settembre.
In questo modo, sempre che il Parlamento non abroghi prima l’attuale legge, nella primavera del 2012 i cittadini italiani sarebbero chiamati ad esprimersi in un referendum per abolire l’attuale legge elettorale.

Infine ci teniamo ancora a ringraziare le persone di Ala, Avio, Rovereto, Mori e Trento che hanno firmato nei banchetti che abbiamo organizzato in questi 15 giorni ad Ala e tutti quanti hanno firmato per poter presentare questi due quesiti referendari.

Grazie!

LOCANDINA

 l'Adige 23 settembre 2011

Legge elettorale: cosa dicono i due quesiti referendari: contenuto e finalità

Il comitato referendario per i collegi uninominali ha presentato in Corte di Cassazione l’11 luglio 2011 due richieste di referendum abrogativo, aventi ad oggetto la disciplina vigente per l’elezione dei due rami del Parlamento, come modificata dalla legge 21 dicembre 2005, n. 270, recante “Modifiche alle norme per l’elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica”.

In breve: tendono ad abrogare la “legge Calderoli”, dal nome del Ministro proponente, conosciuta universalmente col nome di “porcellum” o di “legge porcata”, come la definì lo stesso Roberto Calderoli poco dopo l’approvazione parlamentare.

Il primo quesito (blu). Abrogazione totale della legge elettorale proporzionale con liste bloccate per il ripristino dei collegi uninominali

«Volete voi che sia abrogata la legge 21 dicembre 2005, n. 270, Modifiche alle norme per l’elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, come modificata dal decreto legge 8 marzo 2006, n. 75, convertito in legge 21 marzo 2006, n. 121?»

Il primo quesito, individuato dal colore blu, propone l’abrogazione integrale di tutte le disposizioni di modifica della disciplina elettorale per la Camera e per il Senato introdotte dalla legge n. 270 del 2005. In questo modo, il quesito dà forma a una proposta che, nel 2007, era stata avanzata per primo dall’on. Pierluigi Castagnetti, della quale si era discusso in un Seminario organizzato dall’Associazione politico-culturale “Astrid”, diretta da Franco Bassanini.

Il secondo quesito (rosso)Abrogazione parziale della legge elettorale proporzionale con liste bloccate per il ripristino dei collegi uninominali

Il secondo quesito, individuato dal coloro rosso, è di tipo “parziale”, perché abroga non l’intera “legge Calderoli” ma le singole disposizioni della stessa e, precisamente, le disposizioni che sostituiscono le due leggi approvate il 4 agosto 1993, rispettivamente n. 277 (“Nuove norme per l’elezione della Camera dei deputati”) en. 276 (Norme per l’elezione del Senato della Repubblica).

Com’è noto, queste due leggi, scritte “sotto dettatura” (come pretese il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro) della volontà popolare espressasi nel referendum del 18 aprile 1993 (il referendum Segni), introducevano, al posto della disciplina precedente (di tipo proporzionale), un sistema misto, in base al quale i seggi di Camera e Senato erano assegnati per il 75% mediante l’elezione di candidati in altrettanti collegi uninominali, e per il restante 25% con metodo proporzionale (legge giornalisticamente definita il “Mattarellum”, dal nome del deputato Sergio Mattarella, relatore del testo).

Questo secondo quesito costituisce una variante del primo ma ha il medesimo obiettivo: nel senso che, con una tecnica abrogativa mirata, disposizione per disposizione, elimina comunque la disciplina introdotta dalla “legge Calderoli” al fine di ripristinare la “legge Mattarella”. L’idea di ricorrere a questa tecnica di abrogazione dei singoli disposti legislativi che ordinano la sostituzione normativa è stata avanzata da un costituzionalista, Massimo Luciani, nel Seminario di Astrid del 2007, ed è stata fatta propria da numerosi costituzionalisti. Questa idea, poi, si è tradotta nel secondo quesito che, Andrea Morrone, col concorso di altri colleghi costituzionalisti e esperti di referendum abrogativi, ha materialmente confezionato, per essere depositato in Cassazione.

La tecnica abrogativa
Con due tecniche diverse di incisione sulle disposizioni di modifica introdotte dalla legge n. 270 del 2005 alla disciplina previgente (integralmente abrogativa nel quesito n. 1 di colore blu; parzialmente abrogativa nel quesito n. 2 di coloro rosso), si mira a eliminare tutta la disciplina introdotta con la “legge Calderoli”, con la quale si è votato il Parlamento nel 2006 e nel 2008. Il risultato sarà lo stesso: abrogare in maniera totale la “legge porcata”, eliminando tutti i suoi principali contenuti: liste bloccate, premio di maggioranza, distribuzione proporzionale dei seggi, soglie di sbarramento assai esigue.

Il ritorno ai collegi uninominali
I due quesiti, però, non si limitano solamente ad abrogare la disciplina elettorale introdotta con legge n. 270/2005, obiettivo che la Corte costituzionale non accetterebbe: attraverso l’abrogazione della “legge Calderoli”, come legge che sostituisce singole disposizioni della disciplina previgente (il c.d. Mattarellum), si vuole produrre la reviviscenza di quest’ultima.

L’effetto di entrambi i quesiti è eliminare, come detto, la disciplina sostitutiva, con l’effetto di ripristinare quella sostituita. Attraverso la reviviscenza delle norme precedenti, dopo l’esito positivo dei referendum per i collegi uninominali, si permetterà alle due Camere di essere elette attraverso le regole introdotte nel 1993 dal c.d. Mattarellum.

Con questa legge l’Italia ha conosciuto, per la prima volta nella sua storia politica, l’alternanza degli schieramenti di governo nel 1996 e nel 2001. Il “Mattarellum”, attraverso i collegi uninominali, ha permesso all’elettore di scegliere direttamente il candidato del proprio territorio, rendendo effettivo il diritto di voto che la lista bloccata invece svilisce, costringendo l’elettore a ratificare scelte fatte da pochi, trasformando il Parlamento in un consesso di nominati e non di eletti.

Stop alla eccessiva frammentazione
Pur prevedendo una quota di seggi attribuiti con metodo proporzionale, assicurando così una legittima rappresentanza anche alle forze politiche più piccole, la “legge Mattarella” conteneva una soglia di sbarramento implicita del 4%, e non quella ben più piccola, causa di frammentazione e divisione, pari all’1-2% prevista dalla “legge Calderoli” per le forze politiche che partecipano ad una coalizione.

Maggiori informazioni su:
http://comitato.referendumelettorale.org/

Firma per abolire la legge elettorale

Il comitato referendario per i collegi uninominali ha presentato in Corte di Cassazione l’11 luglio 2011 due richieste di referendum abrogativo, aventi ad oggetto la disciplina vigente per l’elezione dei due rami del Parlamento, come modificata dalla legge 21 dicembre 2005, n. 270, recante “Modifiche alle norme per l’elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica”.

In breve: tendono ad abrogare la “legge Calderoli”, dal nome del Ministro proponente, conosciuta universalmente col nome di “porcellum” o di “legge porcata”, come la definì lo stesso Roberto Calderoli poco dopo l’approvazione parlamentare.

Come comitato La Bussola crediamo che questa legge sia profondamente sbagliata per i principi che contiene:  liste bloccate, premio di maggioranza, distribuzione proporzionale dei seggi, soglie di sbarramento assai esigue. Per questo va cambiata!

Nei prossimi 15 giorni ci impegneremo quindi a raccogliere il maggior numero di firme nel Comune di Ala grazie all’aiuto dei consiglieri ed assessori comunali eletti nella lista de “La Bussola di Ala”.

In questa pagina spieghiamo nel dettaglio i due quesiti referendari che propongono di abolire completamente l’attuale legge elettorale nazionale (“il Porcellum”). Con l’abrogazione dell’attuale legge elettorale si ripristinerebbe, a meno di eventuali modifiche in Parlamento, la precedente legge elettorale, la legge Mattarella, con la quale si è votato nel 1994, nel 1996 e nel 2001 e che è stata la prima legge che abbia permesso l’alternanza delle forze politiche al governo.

Ad Ala raccoglieremo firme nei seguenti giorni: 

La Bussola: Raccolta firme per referendum contro il Porcellum

16/09/2011

dalle 16.00 alle 19.00

Parcheggio supermercato Poli corso Passobuole
17/09/2011

dalle 9.00 alle 19.00

Parcheggio supermercato Poli corso Passobuole
17/09/2011

dalle 9.00 alle 12.00

Piazza General Cantore / via Nuova

 

INOLTRE E’ POSSIBILE FIRMARE PER I REFERENDUM ANCHE IN COMUNE (ufficio anagrafe/elettorale).
Gli orari dell’ufficio anagrafe/elettorale si possono trovare qui: orari.

 

SI PUO’ FIRMARE FINO AL 20 SETTEMBRE!

Crediamo che i cittadini di Ala in questo modo possano avere molte possibilità per firmare per poter finalmente tornare a decidere direttamente. La legge elettorale è il meccanismo con cui noi cittadini possiamo scegliere liberamente i nostri rappresentati in Parlamento: l‘attuale legge va cambiata, crediamo sia importante firmare per cancellarla definitivamente dalla vita democratica del nostro Paese.

Invitiamo perciò tutti a recarsi nei banchetti organizzati o in tutti i Comuni d’Italia fino al 20 settembre.

LOCANDINA