Interrogazione sul rifacimento della scuola media che non può attendere oltre

Ala, 15/01/2017

Alla Presidente del Consiglio Comunale di Ala
Bruni Feliciana

Alla Vice-Sindaco del Comune di Ala
Tomasi Antonella

OGGETTO: interrogazione a risposta scritta – URGENTE – sul rifacimento della scuola media che non può attendere oltre

Partendo dalla considerazione che:

  • con deliberazione n. 49 di data 13/12/2011 il Consiglio Comunale ha approvato, ai sensi dell’art. 26, comma 3 lett. c) del Testo Unico delle leggi regionali sull’ordinamento dei comuni della Regione Autonoma Trentino Alto – Adige, il progetto preliminare dei lavori di realizzazione della “Nuova Scuola Media C. Battisti – Ala”, secondo i criteri dell’edilizia bio/eco-sostenibile e con l’impiego di energie alternative innovative, predisposto dal gruppo misto di progettazione composto dall’Arch. Brunella Avi dello Studio Krej Engineering S.r.l. e dell’Arch. Claudio Caprara dello Studio di Architettura Caprara, con la consulenza scientifica della Fondazione Bruno Kessler e con il coordinamento del Servizio Tecnico Urbanistico;
  • la Provincia Autonoma di Trento ha concesso al Comune di Ala, a seguito dell’approvazione da parte del Consiglio Comunale del progetto di cui sopra, un contributo per un importo pari ad Euro 10.450.000,00 (si veda con nota di data 28/10/2013 – prot. n. 584884 – dell’Assessore provinciale all’Urbanistica, Enti Locali, Personale, Lavori pubblici e viabilità);
  • con deliberazione n. 120 di data 25/03/2014 il Consiglio Comunale ha affidato incarico allo Studio Krej Engineering S.r.l. e allo Studio di Architettura Caprara per la revisione ed adeguamento del progetto preliminare lavori di “Realizzazione nuova Scuola Media, previa demolizione completa corpo scolastico esistente”, per contemperare le esigenze dell’Amministrazione Comunale con l’ottimizzazione del contributo provinciale concesso, tenuto conto anche della revoca, nel frattempo intervenuta, della destinazione sanitaria dell’adiacente immobile ex Convitto Silvio Pellico e la nuova destinazione del medesimo ad edilizia scolastica (nuova scuola elementare), con conseguenti riflessi anche sulla progettazione della nuova scuola media;
  • con deliberazione n. 33 il Consiglio Comunale di Ala, il 25/03/2015, ha approvato il progetto di adeguamento del progetto preliminare dei lavori di costruzione della nuova Scuola Media “C. Battisti” in Ala;
  • il Consiglio Comunale, in data 24/11/2016, ha approvato la mozione, promossa dal gruppo consiliare “La Bussola-civica” avente ad oggetto “Il rifacimento della scuola media non può attendere, deve essere la priorità per l’Amministrazione del Comune di Ala” che, nel testo approvato impegna il Sindaco Claudio Soini e la sua Giunta:
    • a considerare come priorità assoluta il progetto del rifacimento della Scuola Media di Ala e, di conseguenza, la sicurezza dei ragazzi che frequentano la stessa, mettendo in secondo piano qualsiasi altro progetto che, rispetto a questo, non sia prioritario al fine di garantire la sicurezza dei ragazzi;
    • di dare un input vincolante alla struttura amministrativa affinché la costruzione della nuova Scuola Media e la realizzazione dell’intero comparto sia l’opera su cui si investono le risorse, tanto economiche quanto di altra natura, affinché si arrivi in tempi brevissimi all’avvio dei lavori;
    • ad aggiornare il Consiglio Comunale in ogni seduta successiva a quella in cui è in discussione la presente mozione sull’andamento dei lavori.

Continua a leggere

Interrogazione sulle temperature negli ambienti didattici della scuola media di Ala

Ala, 15/01/2017

Alla Presidente del Consiglio Comunale di Ala
Bruni Feliciana

Al Sindaco del Comune di Ala
Soini Claudio

OGGETTO: interrogazione a risposta scritta – URGENTE – sulle temperature negli ambienti didattici della scuola media di Ala.

Negli ultimi giorni abbiamo raccolto numerose segnalazioni da parte dei genitori degli alunni frequentanti la Scuola Secondaria di Primo Grado riguardo alle basse temperature registrate nelle aule, nelle palestra, negli adiacenti spogliatoi, nei corridoi e nei bagni, a partire dai giorni precedenti le vacanze natalizie e ancora al rientro dalle stesse. Continua a leggere

Interrogazione sulla nuova mensa scolastica: quanto tempo manca alla sua entrata in servizio?

Ala, 15/01/2017

Alla Presidente del Consiglio Comunale di Ala
Bruni Feliciana

Al Sindaco del Comune di Ala
Soini Claudio

Alla Vice-Sindaco del Comune di Ala
Tomasi Antonella

OGGETTO: interrogazione a risposta scritta – URGENTE – sulla nuova mensa scolastica: quanto tempo manca alla sua entrata in servizio?

Partendo dalla considerazione che:

  • con deliberazione n. 9 di data 14/01/2014 il Consiglio Comunale ha approvato il Protocollo fra Comune di Ala e A.P.S.S. per i lavori di risanamento conservativo ex Convitto S. Pellico e costruzione nuovo edificio con destinazione edilizia scolastica;
  • l’Assessore comunale ai Lavori Pubblici, Luigino Lorenzini, fin dall’inizio di questa legislatura ha in più Consigli Comunali affermato che i lavori di realizzazione della nuova scuola elementare sarebbero partiti in tempi brevi (nel Consiglio comunale del 25/11/2015 l’Assessore ha comunicato all’Aula l’inizio dei lavori per la primavera 2016; il 26/04/2016 ha affermato che i lavori sarebbero partiti il 01/06/2016);
  • nel corso del Consiglio Comunale del 24/11/2016 il Sindaco e l’Assessore Lorenzini hanno comunicato, per giustificare gli evidenti ritardi rispetto alla puntuali tempistiche date in precedenza al Consiglio Comunale, delle richieste di adeguamento sismico a livello progettuale avanzate dalla “Conferenza dei Servizi” Provinciale;
  • la situazione di vivibilità, salubrità, sostenibilità dell’attuale mensa scolastica (presso la Piscina Comunale) richiederebbe un’urgente attuazione del progetto delle nuove scuole elementari, che accoglieranno la nuova mensa scolastica;
  • in svariate occasioni, fin dall’insediamento di questa amministrazione, i componenti del Gruppo “La Bussola-civica” hanno richiesto a gran voce che la nuova mensa scolastica fosse la priorità nell’ambito della realizzazione della nuova scuola elementare;

Continua a leggere

Interrogazione sugli interventi straordinari realizzati sull’attuale Plesso della Scuola Secondaria di Primo Grado di Ala

Ala, 15/01/2017

Alla Presidente del Consiglio Comunale di Ala
Bruni Feliciana

Al Sindaco del Comune di Ala
Soini Claudio

Alla Vice-Sindaco del Comune di Ala
Tomasi Antonella

OGGETTO: interrogazione a risposta scritta – URGENTE – sugli interventi straordinari realizzati sull’attuale Plesso della Scuola Secondaria di Primo Grado di Ala

Con la presente si interrogano il Sindaco e la vice-Sindaco, con delega all’Istruzione, per sapere:

  • quali interventi straordinari sono stati eseguiti presso la Scuola Secondaria di Primo Grado di Ala dal settembre 2016 con l’indicazione della relativa data di realizzazione;
  • quali costi sono stati sostenuti a carico del Bilancio comunale per gli interventi sopra menzionati;
  • quali interventi straordinari o investimenti non sono ancora stati eseguiti, ma sono stati pianificati presso la struttura scolastica della scuola media, e i relativi stanziamenti già a Bilancio del Comune o che verranno proposti sui prossimi Bilanci.

Continua a leggere

Accentramento? No grazie!

Foto

Foto di RV 1864 pubblicata con licenza CC BY NC ND

Comunicato stampa inviato ai giornali “l’Adige”, “Trentino” e “il Fatto 24 ore” in data 6 giugno.

Finita la campagna elettorale, in questi primi giorni di giugno trova nuovo vigore lo smantellamento del Presidio Ospedaliero che serve Ala e la Bassa Vallagarina. Probabilmente la notizia non fa scalpore, sono anni che gli Alensi vedono sparire un pezzo alla volta il loro Presidio, un tempo Ospedale, e anche questa volta, il tutto sembra passare inosservato e comunque nel silenzio.

In questi giorni un cartello informa laconicamente gli utenti dell’ennesima soppressione – con il primo giugno e a tempo indeterminato – di un servizio ambulatoriale. Questa volta, messo al riparo il risultato elettorale della “triplice” alense PD-UPT-PATT, è davvero l’inizio della fine?

La nostra coalizione aveva già espresso in campagna elettorale preoccupazione per una possibile accelerazione nel trasferimento a Rovereto di servizi importanti per la nostra Comunità, e puntualmente la previsione si sta concretizzando.

Non abbiamo intenzione di restare impotenti in attesa che gli impegni presi dalla Giunta Provinciale vengano disattesi, non intendiamo farci bastare le battute da campagna elettorale del Presidente Rossi e dei suoi epigoni locali e siamo fermamente convinti che chi intende togliere, dopo aver fatto promesse a destra e a manca, alla cittadinanza e ai comuni limitrofi servizi essenziali, lo debba fare prendendosi la responsabilità politica, come si dice ”mettendoci la faccia”, non nascondendosi dietro a presunti tagli di bilancio.

Certo che i tempi sembrano per lo meno sospetti, ancora non si è insediata la Giunta Comunale alense che già da Trento partono con il “trasloco”; verrebbe da pensare che tra Amministratori di uno stesso partito non si parlino… oppure sì. Il sindaco e la sua maggioranza, spartite le poltrone, provino almeno a balbettare qualcosa!

Bussola
Civica in Comune
Persone Territorio e Comunità

Candidati 2015: Persone Territorio Comunità

Dal Bosco Sandro
Dal Bosco Sandro
53 anni di Ala. Funzionario pubblico

Azzetti Angela
Azzetti Angela
44 anni di Pilcante. Impiegata

Lenti Nicola
Lenti Nicola
51 anni di Ala. Medico medicina generale

Galli Juri
Galli Juri
39 anni di Santa Margherita. Ingegnere

De Oliveira Braulio Josè Cassiano
De Oliveira Braulio Josè Cassiano
36 anni di Ala. Impiegato

Stabili Laura
Stabili Laura
24 anni di Ala. Laureata in Scienze Politiche, esperta in diritti d’asilo e dell’immigrazione

Scarpiello Sergio
Scarpiello Sergio
52 anni di Ronchi. Tecnico ambientale P.A.T.

Settembrino Giuseppe
Settembrino Giuseppe
46 anni di Ala. Impegato I.N.P.S.

Debiasi Ivana
Debiasi Ivana
51 anni di Ronchi. Dipendente pubblico

Nave Pierino
Nave Pierino
73 anni di Ala. Pensionato

Chiesa Stefano
Chiesa Stefano
51 anni di Pilcante. Responsabile punto vendita

Eccheli Beatrice
Eccheli Beatrice
58 anni di Santa Margherita. Operaia

Tomasoni Stefano
Tomasoni Stefano
50 anni di Santa Margherita. Artigiano

Mutinelli Rosanna
Mutinelli Rosanna
40 anni di Serravalle. Impiegata

Perantoni Erika
Perantoni Erika
38 anni di Ala. Educatrice asilo nido

Segarizzi Luigi
Segarizzi Luigi
65 anni di Ala. Pensionato

Un occhio da Bruxelles. Quanto conta l’Italia in Europa?

di Elisa Filippi – articolo pubblicato sul quotidiano “Il Cittadino

Mi è stato chiesto di scrivere una riflessione rispetto a quanto conta l’Italia in Europa. Volevo tentare di formulare una riflessione originale, che andasse oltre il luoghi comuni di un Paese sulle copertine della stampa europea per i festini del proprio Presidente del Consiglio, una riflessione che andasse oltre gli imbarazzi diplomatici e che parlasse invece della parte sana del nostro Paese, ovvero del “popolo” che rappresenta l’Italia in Europa. Ho pensato allora ai giovani ricercatori che si recano nelle università europee attirati dalla qualità della ricerca, ma anche dalle condizioni economiche che la rendono possibile, ai molti tirocinanti che giungono a Bruxelles con l’entusiasmo di lavorare per l’Europa e il più delle volte si trovano a lavorare non retribuiti e sulle spalle dei genitori, o ai funzionari delle istituzioni europee, ai molti professionisti che hanno deciso di scommettere in un progetto globale.

Riflettendo su questo, mi è venuto da chiedermi però se non sia forse il caso di domandarsi prima: quanto conta oggi l’Europa per l’Italia?

A giudicare dall’investimento di questo governo nella formazione e nella mobilità scientifica delle nuove generazioni: molto poco. L’Europa è considerata bacchettona quando evidenzia l’incongruità dei comportamenti del nostro Presidente del Consiglio e allo stesso tempo immorale quando si batte per il riconoscimento dei diritti delle unioni civili. L’Europa è percepita poi con insofferenza e ingratitudine, come una tediosa rompiscatole, quando pretende trasparenza e precisione nella rendicontazione dei finanziamenti che essa stessa eroga per la realizzazione di interventi pubblici. Come se il principio della responsabilità nella gestione del denaro pubblico fosse un peso.

Il timore è che, grazie anche ad una certa stampa, che in Italia sa essere compiacente quanto distratta, l’immagine veicolata delle istituzioni europee sia prevalentemente quella di una rigida burocrazia, che ingessa, che pone divieti e vincoli, che sanziona. L’Europa non significa solo regole e limiti, ma anche e soprattutto opportunità, bacino di buone pratiche, concentrato strategico di risorse economiche, sociali e culturali.

L’Europa ha saputo mostrarsi negli ultimi anni come l’arena politica in cui numerose ed importanti battaglie sono stata condotte; fra tutte la vera posta in gioco rispetto al futuro delle nostre economie è stata e viene dibattuta in quella sede attraverso la formulazione di precise politiche economiche e finanziare come ci mostra anche l’agenda del Consiglio Europeo del prossimo 15-16 dicembre.

Tra le priorità economiche e sociali, la sfida che è stata individuata come strategica, da Lisbona in poi, è certamente quella di rendere l’Europa l’ economia basata sulla conoscenza più competitiva al mondo.

E’ una scommessa che coinvolge tutti e soprattutto un Paese maturo come l’Italia, per cui non è più immaginabile competere per fattori come il costo del lavoro e per cui l’unico vantaggio competitivo resta la creatività, la ricerca, l’innovazione.

Su questo fronte come è messa l’Italia rispetto al resto dell’Europa?

I dati dell’European Innovation Scoreboard, strumento creato dalla Commissione Europea per monitorare i risultati della Strategia di Lisbona, parlano purtroppo chiaro: su 37 paesi analizzati l’Italia si posiziona solo al 23° posto nella graduatoria, con un punteggio che la colloca al di sotto della media europea e a notevole distanza dai paesi più avanzati.

Anche i settori “leggeri” del Made in Italy (come il tessile, manifatturiero) che fino a qualche anno fa presentavano dati più incoraggianti, mostrano oggi, in alcuni casi, preoccupanti segni di un sistema che necessita di essere urgentemente riformulato (si pensi alle sorti dello stabilimento OMSA a Faenza).

Una politica che sostenga l’innovazione nei processi produttivi richiede un approccio sistemico, per sua natura trasversale e complesso. L’aspetto che in questa sede mi interessa evidenziare è come anche e forse soprattutto in questo settore la dimensione europea appaia cruciale. La ricerca e l’innovazione hanno bisogno, per prosperare, di sistemi aperti, interconnessi che possano contare su una massa critica di risorse: finanziaria, infrastrutturale, tecnico-scientifica, propeduetici alla “cross-fertilisation”. L’Europa, anche come fonte di stimoli e bacino di buone pratiche, può fornire questo contesto. Basti pensare, che quasi la metà di quei 141,5 miliardi di euro che costituiscono il bilancio europeo è stata destinata nel 2010 a sostenere la competitività e la crescita sostenibile dell’Unione Europea. Si tratta di politiche e programmi che creano le condizioni per lo sviluppo di progetti di ricerca scientifica e sviluppo tecnologico, incentivano la competitività delle piccole e medie imprese e promuovono l’occupazione e la coesione territoriale.

L’assenza di una seria politica industriale, la frammentarietà e la trascuratezza delle proprie infrastrutture accademiche e scientifiche rendono difficile per l’Italia valorizzare le proprie eccellenze e beneficiare delle politiche messe in atto in ambito europeo.

La dimensione europea, che fornisce la massa critica qualitativa e quantitativa, ed il dinamismo dei sistemi locali (Università – impresa, distretti tecnologici, clusters dell’innovazione) possono costituire il binomio vincente nella sfida globale per lo sviluppo.

Rispetto agli interrogativi iniziali, si potrebbe rispondere alla luce di queste considerazioni affermando che in questo momento l’Italia in Europa conta relativamente poco e che allo stesso tempo in Italia si investe poco per essere in Europa, percepita come uno scenario distante e talvolta estraneo.

A dispetto della miopia politica di una destra caciarona e provinciale, l’attuale scenario emergenziale ci impone però di riportare l’ Italia al ruolo di “bottega e fabbrica dell’innovazione” per avere un ruolo più forte in Europa, per avere un’Europa più competitiva.

Riportare l’Italia in Europa e fare leva sull’Europa per rilanciare l’Italia dovrà essere l’impegno per una classe politica responsabile e riformista, che sappia trainare lo sviluppo del Paese e rafforzarne le istanze e la reputazione nello scenario internazionale.

Bruxelles, dic. 2010