Il Programma: Ala e il contesto vallagarino e provinciale: una visione e un “ruolo” da recuperare

Il rafforzamento di uno spirito identitario e una rinnovata coesione sociale sono presupposti essenziali per un riposizionamento di Ala rispetto al più vasto contesto della Vallagarina e provinciale. Che ruolo ha oggi Ala in Vallagarina e nella Provincia ? La risposta è piuttosto triste: contiamo sempre meno! Presenza e ”peso” di Ala si sono, in questi ultimi anni, via via ridimensionati e sviliti. E’ la conseguenza di una politica che non ha elaborato una visione e un ruolo per Ala in rapporto alla dimensione sovra comunale, che non ha rivendicato e valorizzato le nostre specificità, che spesso è rimasta solo in ossequiente attesa delle decisioni che potevano venire dall’alto. Una politica in definitiva portata avanti da una classe dirigente che non ha avuto autorevolezza ed idee sufficienti per far sentire, in quel contesto ampio, la propria voce.
L’impegno che intende assumersi la nostra, questa nuova, rappresentanza politica è quello di uscire da questa situazione di marginalizzazione. Uscire dalla marginalizzazione è fondamentale anche perché molte delle politiche “locali” saranno impostate in realtà sempre più in una dimensione sovra comunale (infrastrutturazione e viabilità, politiche del lavoro, servizi socio-sanitari, ecc.). E’ il tema della riforma istituzionale, della “comunità di valle”.
In questa prospettiva il nostro impegno è quello di recuperare e dar voce a tutte le competenze, le esperienze e le idee che la comunità possiede e può esprimere. Il nostro impegno è quello di rendere questa nostra comunità “protagonista”, facendo leva sulle proprie risorse, senza aspettare che altri facciano quello che ognuno è in grado di fare o che sia la Provincia a dar risposta alle difficoltà e risoluzione ai problemi e ai conflitti: protagonista e capace di condividere e di difendere, nell’ambito della “comunità di valle”, le scelte per il proprio futuro di crescita e di sviluppo.

Il programma qui presentato è fondato su principi di responsabilità e solidarietà. Vuole essere la traccia di lavoro da seguire per cercare di costruire assieme una comunità più aperta, più matura, più giusta, per contribuire ad uno sviluppo della nostra città e del territorio attento alla dimensione qualitativa più che a quella quantitativa.
Questo è anche il preciso impegno che si assume il candidato Sindaco e la coalizione che lo sostiene.

Ala, 12 aprile 2010

Il candidato Sindaco
Luigino Peroni

Precedente: Identità e coesione (…da ritrovare). Le politiche sociali, il lavoro, la cultura..

Il Programma: Identità e coesione (…da ritrovare). Le politiche sociali, il lavoro, la cultura..

Il tema è complesso, difficile da inquadrare. E’ ancor più difficile, sicuramente, individuare interventi che contrastino una situazione e un fenomeno che per altro molti, sia alensi sia osservatori esterni, intuiscono o individuano: quello di una cittadina che ha perso o fa sempre più fatica ad esprimere una sua precisa identità, quella di cittadini che non sembrano avere un progetto comune o almeno rivendicare con orgoglio un’appartenenza, uno “spirito di campanile”, quello di una comunità che non esprime una grande coesione sociale.
Il fenomeno è complesso, ha forse radici storiche lontane, forse è più evidente ad Ala centro che nelle Frazioni, si è probabilmente acuito a causa delle notevoli recenti modificazioni del tessuto urbanistico ma anche e soprattutto di quello sociale. E’ complesso affrontarlo ma riteniamo che una classe dirigente avveduta e responsabile non possa nemmeno, com’è purtroppo avvenuto in questi anni, ignorarlo o far finta di non coglierne le problematicità che si spalmano inevitabilmente su tanti aspetti della vita della comunità.
Vorremmo allora tener desta l’attenzione su questo fronte, aver ben presente quelle problematicità, sempre, soprattutto nel momento delle scelte politico-amministrative, anche quelle che sembrano più tecniche o neutre sotto il profilo sociale. Per contrastare alcuni degli aspetti più negativi di questa situazione e, possibilmente, per invertire la tendenza, per recuperare senso di appartenenza e coesione sociale e identitaria, alcune azioni si possano mettere in campo, soprattutto in alcuni ambiti o per alcune categorie di cittadini un’attenzione e una “cura” particolare si possono e si devono esprimere.

Innanzitutto un metodo…

Quello dell’informazione e della partecipazione: non può esserci coscienza civica se non c’è coinvolgimento. Su questo punto l’impegno dell’amministrazione sarà costante, rigoroso: è un rapporto nuovo quello che vogliamo impostare con i cittadini. Gli strumenti li abbiamo indicati: più informazione, incontri pubblici a scadenza regolare e per le scelte più impegnative, programmazione partecipata con il coinvolgimento delle categorie, dei portatori di interesse e di opinione, modifiche ai regolamenti della partecipazione, istituzione delle consulte.
E ancora un impegno forte del Sindaco per la valorizzazione del ruolo del Consiglio comunale, per una collegialità delle scelte, per un collegamento e un confronto costante con le forze politiche di riferimento, per una valorizzazione dei giovani, di nuove risorse umane e competenze per un ricambio generazionale della classe dirigente locale.

Lavoro e sviluppo economico

La crisi economica ha riportato in primo piano e con accenti anche drammatici il tema del lavoro. Il tessuto economico locale pur risentendo della crisi, sembra non viverne gli aspetti più drammatici. Ma ciò non significa abbassare la guardia, non attrezzarsi opportunamente per far fronte a possibili momenti di difficoltà.
Lo sviluppo economico di un territorio è il frutto innanzitutto dell’impegno di imprenditori, lavoratori, cittadini. La pubblica amministrazione può contribuirvi con l’efficienza dei servizi amministrativi, dei servizi alla persona, mettendo a disposizione un’adeguata dotazione di infrastrutture.
La pubblica amministrazione non ha competenze specifiche e dirette per operare a difesa del posto di lavoro. Potrà agire per sostenere lo sviluppo delle attività esistenti e per favorire iniziative economiche che si possano inserire correttamente nel nostro contesto, si farà carico di ricercare insediamenti produttivi possibilmente ad alto tasso di innovazione e che coinvolgano in particolar modo le forze lavoro femminili. Verranno inoltre attentamente valutate possibili forme di aiuto concreto alle famiglie, soprattutto agendo sulle tariffe dei servizi.
La situazione economica attuale, le difficoltà che molte famiglie incontrano, ci inducono per altro ad assumere da subito e responsabilmente una scelta non del tutto agevole in rapporto allo stato complessivo delle finanze pubbliche: l’immediata cancellazione dell’Irpef comunale.
Più in dettaglio e per i principali comparti produttivi sinteticamente si indicano le principali direttrici d’azione che l’amministrazione intende perseguire:

Agricoltura e foreste

  • Difesa dei territori agricoli di maggior vocazionalità;
  • promozione dei prodotti agricoli locali e sostegno ad attività ed iniziative dell’enogastronomia;
  • prosecuzione degli interventi di recupero delle strutture delle malghe comunali, e del pascolo
    per incentivare una ripresa delle attività di lavorazione e produzione dei tipici prodotti della
    montagna;
  • ricerca di nuove modalità di utilizzo del ricco patrimonio boschivo

Artigianato e piccole imprese

E’ il settore che più si addice alle peculiarità della nostra zona e per questo occorrerà mettere in moto tutte le energie perché lo stesso possa ulteriormente consolidarsi e crescere. Vogliamo impegnarci su un’ipotesi di lavoro, da concretizzare possibilmente in sinergia con la Cassa Rurale, che realizzi un Piano di sostegno per il recupero di aree produttive, la formazione e la ricerca applicata al settore.

Commercio

Pur in un quadro di competenze limitate l’Amministrazione cercherà di operare per il sostegno e la salvaguardia delle attività del commercio tradizionale presenti sul territorio, operando in particolare e per quanto possibile attraverso facilitazioni tariffarie e l’impostazione di iniziative culturali e aggregative promozionali.
La rivisitazione del comparto ex Cartiera tenderà a non espandere l’area commerciale della grande distribuzione finalizzando l’intervento soprattutto ad un uso pubblico e a servizio del centro storico.

I giovani

Sono il nostro futuro: la nostra coalizione ha fatto un forte investimento su di loro, per preparare una nuova e più preparata classe dirigente, per poter consegnare Ala alla loro guida. Esprimono l’urgenza di scelte autonome ed autogestite, che spesso sono state viste e giudicate dal mondo degli adulti come rischiose e “devianti”. Vogliamo invece guardare ai giovani con fiducia, ascoltando le loro richieste e offrendo spazi ed occasioni reali di protagonismo. Queste le nostre possibili proposte/risposte:

  • l’individuazione di spazi dedicati, di una struttura per le loro attività. Una riflessione a tal proposito sarà comunque necessaria per raccordare tale iniziativa con quelle esistenti vuoi associative, vuoi oratoriali;
  • la Consulta comunale dei giovani, cui spetterà fare proposte all’Amministrazione comunale ed esprimere pareri sugli atti di governo che li riguardano; la partecipazione giovanile avrà così un vero canale da utilizzare per fare politica concreta, disporrà di una sorta di potere di ultima istanza per indirizzare o influire sulle scelte degli adulti;
  • la valorizzazione del nuovo Servizio civile, esteso anche alle donne, quale opportunità reale e formativa e la proposta di un “servizio civile comunale” per un impegno, nel periodo estivo, in ambito ricreativo, educativo, della prevenzione, ecc.

Gli anziani

Il processo di invecchiamento della popolazione, e il conseguente aumento della quota di popolazione non autosufficiente impongono di monitorare e di aggiornare costantemente i servizi di assistenza, sia a domicilio che in strutture e specificatamente del Centro diurno. Agli anziani si deve tuttavia guardare anche come ad una risorsa da far intelligentemente interagire con il resto della comunità, ricercando occasioni ed iniziative in cui possa esser valorizzato il loro prezioso apporto di esperienza e memoria. In tal senso andranno anche orientate le iniziative, ulteriormente da qualificare e da supportare con adeguate strumentazioni, dell’Università della terza età e del tempo disponibile e andranno verificate le possibilità di metter loro a disposizione spazi dedicati anche utilizzando strutture esistenti.

Pari opportunità uomo donna

La promozione di politiche per le pari opportunità costituisce un punto fondamentale per la qualità della democrazia. Il Comune dovrà impegnarsi a promuovere un insieme di politiche attive sul piano dei servizi, in favore del concreto perseguimento delle pari opportunità.

L’accoglienza e l’integrazione degli immigrati

Costituiscono quasi il 15% della popolazione. Una realtà che non si può, come avvenuto fin qui, ignorare. Una realtà da “gestire” per una reale integrazione e perché, diversamente, non diventi un problema. Per favorire-garantire condizioni di vita e livelli di integrazione adeguati si può operare per una più diretta conoscenza e valorizzazione dei diversi contesti di provenienza (contenuti culturali, sociali e religiosi), potenziando i servizi specifici a cominciare da quello dell’accesso linguistico (nella Scuola, in Biblioteca) ma appoggiando e premiando anche il volontariato che opera lodevolmente in questa direzione. L’istituzione di una “consulta” degli stranieri potrà essere un utile strumento per interfacciare l’amministrazione con le diverse comunità presenti sul territorio e per conoscerne le problematiche: Per le stesse comunità straniere un’opportunità di conoscere più a fondo consuetudini e regole che informano la vita della nostra comunità e quindi per una più consapevole e responsabile partecipazione alla stessa.

Associazionismo e volontariato

La rete associazionistica del volontariato costituisce una risorsa concreta per la qualità della convivenza civile. L’impegno del Comune a sostegno di questa realtà non potrà che continuare e possibilmente intensificarsi. Pur nel rispetto dell’autonomia e della libertà delle associazioni, si ritiene importante tuttavia un ri-orientamento di questo ambito al fine di superare talune forme di eccessivo individualismo o di autoreferenzialità per premiare invece forme aggregative e soprattutto iniziative attuate nello spirito di una larga partecipazione e collaborazione tra associazioni diverse: una pratica che dovrebbe consentire economie di scala, maggior qualificazione delle proposte, più diffuso coinvolgimento della popolazione. Nell’ambito della programmazione generale delle opere pubbliche andrà valutata la possibilità di una razionalizzazione della distribuzione delle sedi delle diverse associazioni, possibilmente con la realizzazione di un polo unico che comprenda anche spazi pubblici di incontro.

Cultura

L’identità di una comunità e il senso di appartenenza, radicato storicamente e socialmente, rappresentano un filtro per guardare in maniera intelligente e curiosa, ma senza confondersi e senza disperdersi, alle molte sfaccettature del presente e alle opportunità del futuro. Le nostre radici identitarie, la nostra storia e la nostra cultura vanno quindi valorizzate ma rivitalizzate da confronti continui con le problematiche poste da rapporti sempre più intensi e vasti con altri contesti sociali e con una realtà ormai globale e multiculturale.
E’ necessario quindi innanzitutto che cresca la capacità progettuale e di proposta delle principali istituzioni culturali presenti sul territorio (Biblioteca, Archivio storico, Museo del pianoforte, nuove strutture museali in via di realizzazione). Ed è necessario, riteniamo, che le proposte si indirizzino, in primo luogo e in via continuativa, ai cittadini di Ala, evitando la riproposizione di iniziative una tantum, costose, di brevissima durata, spesso con solo supposte finalità turistiche.
L’apporto del volontariato associativo potrà esser prezioso in questo senso se, come già detto, si opererà nel quadro di un forte impulso ad una programmazione coordinata. Per una qualificazione complessiva dell’offerta culturale sistematici rapporti di rete andranno impostati anche con similari istituzioni esistenti nelle realtà vicine per la realizzazione di progetti comuni o concordati.
Si ritiene necessaria infine una rivisitazione della progettualità comune fra offerta turistica e promozione culturale, puntando su un numero limitato di progetti qualificati e a forte carica comunicativa. In questo quadro anche la manifestazione “Città di velluto” potrà essere riproposta ma la progettazione della stessa dovrà consentire che la stessa diventi effettivamente manifestazione “cittadina”, sia sul piano del coinvolgimento ideativo e operativo dei soggetti locali (volontariato, associazioni, istituzioni, soggetti economici) sia sul piano del ritorno economico e d’immagine. L’ipotizzata individuazione di un responsabile del Servizio attività culturali e la ricomposizione dello stesso con l’Ufficio turistico potrà consentire una più corretta e produttiva organizzazione e una più proficua gestione dell’intero comparto.

Sport

L’obiettivo deve essere quello di sostenere lo sport come dimensione di vita, di relazione sociale, di educazione e di prevenzione sanitaria, dunque, lo sport per tutti i cittadini, non solo per professionisti o semi professionisti e, in particolare, per i ragazzi ed i giovani. Per sostenere questa visione dello sport sarà necessario valutare la possibilità della creazione di nuovi spazi sportivi da dedicare in particolare alle discipline minori, praticate da un pubblico giovane, in particolare femminile. Andranno anche rivisti i rapporti con il volontariato e l’associazionismo; l’opera sempre preziosa di questi soggetti dovrà avere crescente attenzione per la funzione sociale dell’attività sportiva. In questo quadro anche il sostegno che l’amministrazione ha sempre garantito alle Società sportive per la realizzazione, il miglioramento e la gestione degli impianti, andrà mantenuto ma valutato, oltre che secondo criteri di sobrietà, funzionalità e oculatezza amministrativa, anche rispetto alla disponibilità ad una apertura larga ad un uso sociale degli impianti stessi.

Precedente: I Servizi fondamentali, le Opere pubbliche
Successivo:  Ala e il contesto vallagarino e provinciale: una visione e un “ruolo” da recuperare

Il Programma: I Servizi fondamentali, le Opere pubbliche

Istruzione

Le strutture scolastiche (nido, scuole materne, elementari e medie) pur interessate da interventi anche recenti rivelano insufficienze e inadeguatezze anche in ragione del notevole aumento della popolazione scolastica dovuto soprattutto al fenomeno migratorio. Per il prospettato ampliamento della Scuola elementare del centro, in connessione con l’edificio dell’ex Convitto, si sono già evidenziati, al di là dell’inaccettabile protrarsi dei tempi di realizzazione, i limiti di una programmazione parziale, non supportata da dati sufficientemente completi.
Per tutto il comparto dell’edilizia scolastica, ai vari livelli e per centro e frazioni, si ritiene fondamentale reimpostare un’analisi seria e approfondita, fondata su dati demografici e attinenti lo sviluppo urbanistico-edilizio, e una riprogrammazione degli interventi su tempi medio-lunghi (15-20 anni), riconsiderando anche il possibile raccordo con prospettive ed esigenze dei Corsi universitari. Più specificatamente per i servizi di Asilo nido e di Scuola materna e per far fronte a situazioni di emergenza, l’Amministrazione si farà carico di sostenere i servizi alternativi (Tagesmutter) e di facilitare forme di collaborazione tra i diversi soggetti gestori, eventualmente valutando anche la possibilità di realizzare una struttura sovra comunale in collaborazione con il Comune di Rovereto.

Sanità

Ospedale di Ala. La struttura sanitaria, già ospedale di zona, è da troppo tempo utilizzata solo parzialmente come poliambulatorio e centro di riabilitazione in day hospital. L’amministrazione si attiverà con tutti gli strumenti possibili, presso le competenti autorità provinciali e sanitarie, per potenziare i servizi esistenti e per una loro integrazione, oltre che con servizi connessi alle attività dei corsi universitari (teleradiologia, odontoiatria), con una unità di riabilitazione residenziale/lungo degenza e con un nucleo di casa di riposo. Il personale sanitario dell’unità residenziale potrà in tal modo svolgere anche attività di primo intervento in collaborazione con l’Ospedale di Rovereto e la Stella d’Oro della Bassa Vallagarina.
Assistenza domiciliare. L’incremento di posizioni assistite evidenzia la necessità di un’estensione del servizio anche a persone con grave stato di demenza, ai diversamente abili, anche giovani, agli adulti incapaci di gestire adeguatamente condizioni di malattia cronica, alle persone per le quali le famiglie sono sottoposte ad un grave carico sia di carattere assistenziale che psicologico.

Le Opere pubbliche

L’impegno per l’ultimazione delle opere già programmate/appaltate e in corso di ultimazione dovrà accompagnarsi ad una rigorosa programmazione che privilegi comunque gli interventi che garantiscono servizi primari a tutta la popolazione sia del centro che delle frazioni : acquedotti (S. Cecilia, Serravalle) ; reti fognarie e depurazione (Ronchi, Sdruzzinà).
In parallelo cura particolare dovrà essere dedicata al completamento del piano del traffico e alla realizzazione di parcheggi facendo preciso riferimento agli standard urbanistici da un lato, ricercando d’altra parte anche forme di collaborazione con il privato in particolare per la realizzazione di parcheggi pertinenziali a ridosso dei centri storici (centro storico Ala?)
La cura e salvaguardia delle emergenze storico-architettoniche merita l’impostazione di un programma articolato di interventi su base pluriennale che valorizzi le caratteristiche più peculiari dei centri storici di Ala e Frazioni e ne favorisca e ne renda piacevole la frequentazione. In questo contesto particolare attenzione dovrà esser riservata al miglioramento dell’arredo urbano e alla cura e manutenzione degli spazi di aggregazione e del verde pubblico, nonché al recupero di zone connotate oggi da un profondo degrado. Su questo fronte dovrà essere portata a conclusione la trattativa avviata per il pieno recupero e la riqualificazione dell’area di pertinenza della stazione ferroviaria.
Merita un cenno particolare il comparto ex cartiera: l’amministrazione intende impegnarsi per una rivisitazione complessiva dell’area, comprendendo nella stessa anche le pertinenze edificiali di proprietà comunale e l’area del magazzino comunale, al fine di realizzare una progettazione che valorizzi la zona soprattutto in funzione dell’uso pubblico e a servizio del centro storico.
Sicurezza e salute del cittadino dovranno essere parametro costante su cui misurare interventi specifici volti al controllo e possibilmente all’eliminazione delle emissioni elettromagnetiche in zone ad alta densità abitativa.

Il Patrimonio comunale

Se per alcuni edifici è prevedibile un intervento di ristrutturazione complessiva, come nell’area dell’ex cartiera, e per altri si impongono migliorie e manutenzioni che ne adeguino la funzionalità (Teatro Sartori), la scelta fondamentale tra dismissione o recupero ad uso pubblico non potrà che discendere dalla complessiva definizione delle varianti al Piano regolatore generale, non sottovalutando la possibilità di utilizzare tale risorsa patrimoniale anche per eventuali accordi perequativi con il privato.
Per quanto riguarda le strutture dell’handicamp di Ronchi, di proprietà della PAT, ci si attiverà per definire, anche in collaborazione con soggetti terzi, istituzionali e non, proposte di utilizzo che si vorrebbero indirizzate in particolare a favore di giovani ed anziani, o che potrebbero essere finalizzate a progetti socialmente utili.

Territorio e ambiente

Il territorio va preservato per la sua originaria funzione di ambito disponibile ad un equilibrato godimento dei suoi abitanti ed a un rispettoso utilizzo dei suoi ospiti. La sua gestione non potrà quindi che ispirarsi ai criteri della sostenibilità e del limite. Non sarà tuttavia sufficiente l’esclusivo impegno pubblico per assicurarne la tutela. Il territorio–ambiente o viene tutelato dai suoi abitanti– utenti o non può essere tutelato da nessuno; il pubblico dovrà impegnarsi quindi anche in una vera e propria azione educativa.
L’eccesso di urbanizzazione-edificazione degli ultimi anni, alcune deroghe che hanno interessato insediamenti produttivi e talora l’estensione in quota di aree coltivate hanno creato situazioni di potenziale rischio che sarà necessario monitorare attentamente per prevenire la possibilità di danni ambientali, per garantire salubrità e vivibilità.
Un’attenzione specifica e scrupolosa alle questioni ambientali dovrà guidare le scelte di programmazione territoriale.

Il Piano Regolatore Generale

è lo strumento per attuare queste politiche. Il documento preliminare al PRG, da poco approvato, indica una linea condivisibile. Il piano attuativo dovrà essere conseguente e coerente con tale indirizzo prevedendo, in sintesi:

  • limiti precisi all’espansione dell’edilizia abitativa in nuove aree, privilegiando invece decisamente il recupero di edifici dei centri storici, ad Ala e nelle Frazioni;
  • per le strutture produttive una razionalizzazione delle aree e, prioritariamente, il riuso delle strutture esistenti o in disuso. Valutazioni più attente che in passato e monitoraggi costanti dovranno esser disposti per aree o produzioni che possono esser fonte di possibili problematicità (salubrità dell’aria e dell’acqua, ecc.);
  • una difesa dei territori agricoli di maggior vocazionalità con l’introduzione di limitazione ad utilizzi a fini abitativi, produttivi non agricoli o per la realizzazione di infrastrutture;
  • un’attenzione particolare per la “qualità urbana” e quindi per arredi, verde pubblico, percorsi pedonali e ciclistici, aree protette per bambini, ecc.
  • ancora un’attenzione particolare all’espansione dell’utilizzo delle energie alternative (pannelli solari, fotovoltaici, biomasse, ecc.), in primo luogo e in forma impegnativa per gli edifici pubblici, ma prevedendo anche forme di sostegno per le realizzazione dei privati (possibili incentivi, snellimento pratiche burocratiche)

Il piano cave

Assume particolare rilevanza e urgenza, nel contesto delle politiche ambientali, l’attuazione di un piano cave, concordato ma non dettato dagli operatori del settore, che pur nel rispetto della libera imprenditorialità fissi regole cogenti e preveda un graduale ripristino delle aree non più produttive e, da un punto di vista meramente economico, riconsideri a favore dell’ente e del bene pubblico il rapporto costi/benefici.

La nostra Montagna

Un’area sostanzialmente integra, da preservare e valorizzare per questa peculiarità, avendo presenti sia le tradizionali attività produttive che una prospettiva di qualificazione in chiave turistica. Sul primo fronte è necessario operare affinché la zootecnia possa continuare ad avere un ruolo di salvaguardia e manutenzione del territorio integrandosi con nuove forme di attività diversificate come quelle dell’accoglienza. L’enorme patrimonio boschivo presente sul nostro territorio, ci interroga sulla possibilità di un suo utilizzo ottimale, sia migliorando la filiera legno che puntando al recupero e all’impiego dei sottoprodotti in chiave locale.
Per una riqualificazione in chiave di turismo sostenibile del patrimonio naturale della Lessinia, della Valle dei Ronchi e delle Piccole Dolomiti un riferimento importante, che l’amministrazione si impegna ad assumere come proprio, è costituito dalle linee di indirizzo e dalla filosofia da sempre propugnata alla S.A.T. : la prospettiva della creazione di un’ampia area di rispetto o di una riserva naturale che non inibisca, ma regoli e salvaguardi le tradizionali attività, che individui percorsi idonei ad un turismo famigliare, eco-compatibile e rispettoso dell’ambiente, deve porre limiti severi ad un uso indiscriminato o a progetti di puro sfruttamento.

Una nuova politica dei “rifiuti”

Più differenziata, più informazione e coinvolgimento dei cittadini, anche attraverso forme di incentivo e “premio”; più protagonismo e meno acquiescenza alle politiche comprensoriali nelle scelte fondamentali per il servizio: queste le linee guida su cui l’amministrazione intende muoversi. La proposta è anche per l’introduzione di una tariffa puntuale, in maniera che il cittadino paghi in ragione di quanto utilizza il servizio, di quanto rifiuto produce. L’impegno è anche per la realizzazione in tempi brevi del Centro di raccolta materiali e per la definizione, con le maggiori realtà della distribuzione commerciale presenti sul territorio, di accordi per limitare alla fonte la distribuzione di imballaggi o di materiali comunque destinati allo smaltimento.

Il Progetto Tac/Tav

Un progetto destinato a incidere pesantemente sul nostro territorio e sull’ambiente, un progetto di dimensione europea, su cui l’ente locale non ha di fatto reali possibilità di scelta, ma su cui non vogliamo rinunciare a giocarci i pur limitati spazi di intervento. Un progetto che induce forti preoccupazioni e perplessità perché chiede che i territori si facciano carico di disfunzioni ed inefficienze che sono proprie di un modello di sviluppo basato sulla socializzazione dei costi legati alla scarsa efficienza con cui viene gestito il trasporto delle merci. Per quanto possibile intendiamo porre l’attenzione sulla necessità di approfondire diversi aspetti relativi alle motivazioni politico-economiche che sono alla base dell’opera, in particolare ci impegniamo a chiedere che il piano della mobilità definisca limiti e regole precise nell’ambito del trasporto delle merci e della mobilitazione delle persone. In ogni caso intendiamo chiedere ulteriori approfondimenti circa i possibili danni ambientali e sociali derivanti dalla realizzazione, con particolare attenzione al problema della salvaguardia delle risorse idriche. Riteniamo comunque che ai territori chiamati a farsi carico dell’impatto dell’opera, sia nella lunga e pesante fase di costruzione che in quella successiva della gestione vera e propria, sia doveroso fornire garanzie precise in ordine ad opportuni servizi compensativi del disagio.

Precedente: Un Comune dei cittadini e al servizio dei cittadini
Successivo:  Identità e coesione (…da ritrovare). Le politiche sociali, il lavoro, la cultura..

Il Programma: Un Comune dei cittadini e al servizio dei cittadini

Efficienza e funzionalità

L’impostazione di un corretto e trasparente rapporto tra cittadino e Amministrazione non può che partire dal prendere in considerazione le necessità quasi quotidiane per cui ci si rivolge al Comune: per una pratica più o meno complessa: per il rilascio di un certificato, per una richiesta di informazione, un pagamento, una licenza, ecc.
L’organizzazione interna dell’Amministrazione non può che essere orientata al servizio al cittadino; va abbandonata la politica delle “stanze chiuse”. E’ quindi necessario intervenire da subito per correggere le disfunzioni che oggi molti cittadini lamentano, mettendo in condizione la “macchina amministrativa” di dare risposte precise in tempi certi. A tal fine si intende:

  • Rivedere la regolamentazione dei diritti di accesso, definendo più dettagliatamente le modalità di gestione dei “procedimenti” e i tempi entro i quali l’utente, con assoluta certezza, deve avere risposta alle istanze che avrà rivolto alla pubblica amministrazione.
  • Ridefinire gli orari di apertura al pubblico prevedendo un deciso incremento, in linea almeno con quanto offerto dalla maggior parte di Comuni di analoghe dimensioni, ed una maggior flessibilità, anche con l’introduzione di una “giornata del cittadino” con orario di apertura continuativo.
  • Introdurre sportelli informatici per le pratiche più comuni.
  • Istituire un Ufficio Relazioni con il Pubblico (Urp) e uno sportello SPOT, o similare, per facilitare ogni procedura per gli operatori economici e non solo.

Nel quadro di un’analisi complessiva della funzionalità della struttura potranno esser riconsiderati gli assetti organizzativi di alcuni Servizi. In particolare andrà rivista l’organizzazione del Servizio attività culturali con la nomina del responsabile e la definizione dei necessari collegamenti con il comparto turistico e sportivo.
Per un ottimale funzionamento del Comune è imprescindibile una chiara distinzione dei ruoli tra la parte politico-amministrativa (Consiglio comunale, Sindaco, Giunta) e la struttura gestionale (Responsabili dei servizi, personale). Si intende operare decisamente in questo senso, nel rispetto per altro di quanto stabilisce la legge, evitando una pratica purtroppo invalsa di confusione e sovrapposizione di ruoli e di reciproche interferenze. Andranno quindi definiti con chiarezza i limiti dell’intervento politico, che dev’essere di indirizzo e controllo, e nel contempo andrà valorizzata la specifica e non eludibile responsabilità e l’autonomia in ambito gestionale dei funzionari e, con diversi gradi, del personale tutto.

Trasparenza e partecipazione

Un Comune “dei cittadini” non è tale se questi non lo conoscono, ne ignorano funzionamento e attività, e se non partecipano alla sua vita, con pieno diritto di parola, di proposta e di critica.

Informazione

Il primo impegno dell’amministrazione non potrà quindi che essere quello di fornire un’informazione completa e chiara circa il suo operato. A tal fine si intende:

  • Definire modalità regolari di comunicazione–partecipazione con incontri pubblici a scadenza fissa e per tutte le scelte impegnative;
  • Procedere ad una reimpostazione del Notiziario comunale in maniera da renderlo strumento efficace di dialogo con i cittadini. Il Notiziario dovrà essere meno amministrativo e più informativo, non condizionato da intenti propagandistici. A tal fine si ritiene utile sia affidato, con ampi margini di autonomia e responsabilità, ad un giornalista-direttore e ad un comitato di redazione esterno agli Organi dell’amministrazione, eventualmente con la supervisione del Presidente del Consiglio comunale.
  • Utilizzare in maniera estesa tutti gli strumenti e i canali informatici per la comunicazione ai cittadini (aggiornamento/implementazione/interattività sito web)

Partecipazione attiva

Non basta essere informati; partecipare è anche aver diritto di parola e di proposta. L’azione dell’amministrazione ricercherà il coinvolgimento e la partecipazione di tutti i soggetti, territoriali e non, per definire, sia pure per approssimazioni successive, percorsi ed obiettivi comuni e condivisi. Ma la partecipazione è anche una dimensione che dovrà riguardare ogni singola persona, un impegno non delegabile: partecipazione è democrazia.
Per favorire questo processo si intende attuare:

  • Una revisione e un aggiornamento dello Statuto e dei Regolamenti che renda più agevoli e
    flessibili gli strumenti per la partecipazione (referendum, sondaggi, assemblee, ecc.), anche con l’introduzione di forme innovative. Si propone in particolare la creazione di consulte: delle frazioni, degli stranieri, dei giovani, delle associazioni.

La buona amministrazione e la sfida programmatica: metodi e contenuti

Partiamo da un’analisi del recente passato. Proviamo a ragionare sul futuro di Ala partendo dal fenomeno che più ha caratterizzato e problematizzato la sua evoluzione recente: la forte e accelerata crescita degli ultimi 10-15 anni. Possiamo leggerla attraverso i dati demografici: quasi 1.600 abitanti in più negli ultimi dieci anni, oltre 900 di questi concentrati negli ultimi cinque anni. Accanto al dato demografico –caratterizzato anche da una presenza di residenti stranieri tra le più alte della provincia (14,99%)- è sotto gli occhi di tutti lo sviluppo edilizio massiccio, l’espansione delle aree urbanizzate.
E’ stata una crescita in buona misura dettata dalla speculazione e sicuramente poco “guidata”. Il risultato è che abbiamo quote crescenti di territorio occupato e un grave squilibrio nei servizi fondamentali, alcuni oggi decisamente carenti (viabilità e parcheggi; verde pubblico; servizi scolastici e pre-scolastici; qualità degli spazi di aggregazione; in una certa misura anche i sevizi economici, acquedotti, rete fognaria, smaltimento rifiuti, ecc.). Un’altra conseguenza, anche se più difficile da cogliere e valutare, è una certa perdita di identità della comunità, che si è fatta più variegata e complessa, che si è rimescola in conseguenza dei flussi di nuovi residenti, e non solo stranieri. A fronte di questa situazione non si è costruita una “visione”, un “progetto di città”, non ci si è posti la domanda “ma quale città vogliamo?”. Ne è una prova piuttosto evidente l’azione stessa della passata amministrazione. Sul fronte delle realizzazioni, delle opere pubbliche, una capacità di spesa davvero ridotta e soprattutto, tra gli interventi realizzati, che rimangono comunque pochi, tante scelte nate su spinte “singole”, un po’ occasionali, non supportate da una seria e approfondita analisi e da una programmazione su tempi lunghi, alcune ristrutturazioni costose male o poco utilizzate o decisamente “eccessive”, progettazioni costose abbandonate (per le ex Scuole frazionali, il riordino piazza Giovanni XXIII, l’area ex Slanzi). Sul fronte delle politiche sociali scarsa o nulla attenzione per le nuove dinamiche indotte dal fenomeno migratorio (stranieri e non), difficoltà nel rapporto con il tessuto associativo, incapacità di lanciare progetti significativi per il rinsaldarsi del rapporto di comunità.
Abbiamo di fronte quindi almeno tre ordini di problemi:

  • un riequilibrio dei servizi, oggi carenti in alcuni gangli fondamentali rispetto alle mutate esigenze di una popolazione cresciuta rapidamente;
  • la salvaguardia e un riequilibrio nell’uso di un territorio, pesantemente intaccato da uno sviluppo urbanistico disordinato
  • il recupero e la crescita di un senso di appartenenza, di una più forte e vivace coesione sociale ed identitaria.

La programmazione: un metodo rigoroso, pochi obiettivi fondamentali

Per affrontare la sfida che pongono questi problemi e la mutata realtà di Ala, crediamo fondamentale adottare un metodo di lavoro che consenta di individuare davvero delle priorità, pochi essenziali obiettivi effettivamente realizzabili.

Un metodo

La strada che intendiamo proporre è quella della programmazione; una programmazione che dev’essere:

  • rigorosa, fondata su dati, standard, indagini e studi di fattibilità, e proiettata sul medio-lungo periodo
  • partecipata, rivalutando innanzitutto il ruolo del Consiglio comunale, restituendogli piena dignità e funzionalità quale massimo organo rappresentativo della Comunità, luogo di analisi, confronto e proposta su tutte le scelte da attuare, ma ricercando anche il coinvolgimento dei cittadini, delle rappresentanze professionali e di categoria, delle molte risorse ideative e creative presenti nel tessuto sociale.
    L’impegno è in questo senso per far crescere e consolidare le occasioni di confronto, anche ricercando modalità partecipative nuove ed originali. E’ un percorso non facile, che richiede anche l’impegno dei cittadini, ma è forse l’unico in grado di ricostruire la fiducia, la speranza, l’entusiasmo per progetti che possano consentire all’intera comunità e soprattutto alle generazioni più giovani di guardare al futuro con una maggiore voglia di fare, assumendosi il compito di cercare di governare i processi e non limitarsi semplicemente a subirli.
    Una prima e significativa applicazione di tale metodologia potrà essere quella del “bilancio partecipato”, inteso come strumento per dare ai cittadini la possibilità di decidere la realizzazione di opere disponendo di quote di bilancio predeterminate.

Una priorità

La quantità e la complessità delle questioni aperte, i tempi talora purtroppo dilatati dell’azione pubblica, non consentiranno –è inutile fare false promesse- di portare a soluzione tutti i problemi sul tappeto. Fin d’ora è quindi corretto identificare come una priorità la realizzazione di opere e infrastrutture per servizi primari, rivolti ai cittadini e attinenti alle loro esigenze fondamentali, con un’attenzione specifica quindi a sicurezza, salute, qualità della vita quotidiana: una città a misura di bambini, famiglie, anziani; il “bello” e la “qualità urbana” come condizione del viver bene.
Sulla base di queste indicazioni di metodo e di priorità il programma evidenzia di seguito le “emergenze” alla cui soluzione il Candidato Sindaco e la sua coalizione si impegnano responsabilmente, di fronte alla comunità alense, a lavorare.

Precedente: Le ragioni di una candidatura
Successivo:  I Servizi fondamentali, le Opere pubbliche

Il Programma: Le ragioni di una candidatura

C’è un tempo per imparare, un tempo per operare, un tempo per mettere a disposizione l’esperienza acquisita. E’ in questa terza stagione e in questa direzione che voglio collocare e dar senso alla mia candidatura. Mi hanno chiesto una disponibilità in tanti, ma soprattutto me l’ha chiesta un gruppo di giovani preparati, desiderosi di impegnarsi, di spendersi per un progetto nuovo, civico nel senso più autentico della parola.

Uno dei miei impegni fondamentali sarà quindi quello di valorizzarli, di fare assieme a loro, anche con l’aiuto di chi condivide con me una certa esperienza amministrativa, un percorso di approfondimento e di conoscenza che possa portarli ad assumere in breve la piena responsabilità della guida della nostra città.

Sono loro la speranza per il futuro e il vero unico segnale di novità in un panorama politico locale chiuso da troppo tempo in sfide personalistiche, in piccoli giochi di potere a difesa di rendite consolidate o alla ricerca di rivalse. Un clima questo che ha creato solo contrapposizioni, scontri e veti incrociati e che non ha lasciato spazio ad una riflessione politica seria per elaborare per Ala una visione di futuro e un progetto condiviso di crescita. Un clima ed una situazione, ancora, per cui Ala si è vista sempre più relegata in un ruolo marginale, quasi insignificante, rispetto al contesto lagarino e provinciale.

Su questa analisi ho riscontrato sintonia piena con il Partito democratico, che con grande senso di responsabilità ha accettato anche di rinunciare a proporre un proprio candidato pur di perseguire un obiettivo considerato più grande e più utile per Ala, quello di dar vita ad un programma di governo in reale discontinuità, per contenuti e metodi, con il recente passato e per ricostituire ad Ala, dopo tanti, troppi anni, una coalizione di centro sinistra realmente riformista. Una prospettiva quest’ultima purtroppo arenatasi di fronte a piccole gelosie, a veti incrociati di marca tutta personale che nulla avevano a che vedere con la proposta avanzata in termini di contenuti e di metodi programmatici. Contenuti e metodi realmente nuovi e diversi rispetto alla consigliatura che si conclude, finalizzati a ridar fiato ad Ala, a ricostruire dialogo e confronto costruttivo tra cittadini e istituzione comunale, a rinvigorire, valorizzando le risorse di intelligenza e competenza che la comunità può esprimere, coesione sociale, senso di appartenenza e orgoglio identitario per un processo di crescita per il bene comune e per la qualità della vita di tutti i cittadini e per un recupero di ruolo e di peso politico per Ala e il suo territorio nel contesto della futura comunità di valle e in quello più ampio, provinciale.

Quel programma, arricchitosi dei contributi di tanti cittadini e delle liste che mi sostengono, e che ora presentiamo, resta comunque il punto di riferimento per la coalizione che mi sostiene e per me. Un programma che vuol essere progetto di governo, che chiediamo agli elettori di far diventare tale, ma che comunque è, per me e per noi, “impegnativo”, anche indipendentemente dall’esito elettorale.

E’ un progetto di rinnovamento reale, per ridare voce, attraverso forme concrete e costanti di partecipazione, a idee e proposte dei cittadini, per affrontare con rigore di analisi e ancora col contributo di intelligenze e competenze presenti nella nostra comunità, i gravi problemi che abbiamo davanti, in particolare per quanto riguarda il funzionamento stesso della struttura comunale e la necessità di implementare e qualificare i servizi che l’amministrazione è tenuta a mettere a disposizione dei cittadini.

Una premessa. Il progetto

Un progetto è necessario per governare davvero una città e i fenomeni che la coinvolgono e ci coinvolgono, senza subirli passivamente ma attrezzandosi per fronteggiarli. E’ necessario anche per definire le priorità, individuare e risolvere i problemi più importanti, affrontare con successo le sfide che la nostra comunità si trova di fronte, oggi e nel futuro.
In questi anni abbiamo imparato sulla nostra pelle cosa significhi non avere un progetto chiaro. L’azione dell’amministrazione uscente non è stata in grado di guidare lo sviluppo della città, in primis la forte crescita demografica che ha caratterizzato gli ultimi 5 anni. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: uno sviluppo urbano massiccio e disarmonico, un grave squilibrio nei servizi fondamentali (viabilità e parcheggi, verde pubblico, servizi scolastici e pre-scolastici …), una perdita di identità della comunità.
La mancanza di una visione e di un progetto si vede anche sul piano delle politiche messe in campo dall’amministrazione uscente: incapacità di inquadrare le problematiche indotte dall’aumento della popolazione e dall’arrivo di nuovi cittadini (stranieri e non), difficoltà a rapportarsi col tessuto associativo, totale mancanza di progetti capaci di rinsaldare la comunità. Altro punto dolente è quello delle opere pubbliche: i pochi interventi realizzati hanno spesso assunto carattere occasionale e non sono inseriti in una programmazione di ampio respiro. Questo si è tradotto in costose ristrutturazioni, scarsamente utilizzate o eccessive, nell’abbandono di progetti altrettanto costosi (il riordino di Piazza Giovanni XXIII, l’area ex Slanzi) e, in buona sostanza, nello spreco di ingenti risorse pubbliche.

Quale città vogliamo?

Vogliamo una città accogliente: innanzitutto per gli Alensi, ma anche per chi decide di stabilirsi ad Ala (e in questi anni sono stati molti, trentini, italiani e stranieri); per le famiglie, i bambini, i giovani e gli anziani; per gli operatori economici. Questo significa servizi efficienti e funzionali, uno sviluppo edilizio armonioso ed equilibrato, un’attenzione particolare alla tutela del territorio. Vogliamo una comunità viva e partecipe delle scelte fondamentali. Ci pare importante recuperare e far crescere il senso di appartenenza ad una città e ad un progetto, coinvolgendo i cittadini e le associazioni in un progetto di sviluppo sociale, economico, culturale. Recuperare la nostra identità significa anche recuperare il ruolo centrale che Ala deve giocare nel contesto lagarino, della futura comunità di valle, nel rapporto con la Provincia e con i comuni limitrofi. La nostra città deve tornare ad essere protagonista delle scelte che ci riguardano e che coinvolgono anche altre realtà del nostro territorio.

Il metodo

In campagna elettorale abbiamo cercato un consenso ampio attorno ad un progetto che partisse dai problemi e dalle questioni aperte della città, non dalle poltrone o dalle appartenenze politiche. Ci siamo posti in ascolto dei cittadini e di quanti siano disposti a spendersi per la città e per il bene comune; ci siamo mossi per valorizzare le competenze e le risorse di cui è ricca la nostra comunità, cercando di coinvolgere quante più persone possibile.
Ci impegniamo a trasferire queste linee di comportamento anche nell’azione di governo della città, basandoci su una programmazione attenta e rigorosa delle azioni da intraprendere, attribuendo gli incarichi e le deleghe sulla base delle competenze di ciascuno, rendendo l’azione di governo attenta ai bisogni dei singoli, coerente con il progetto di città che abbiamo definito, trasparente verso l’esterno e partecipata.
Il nostro programma si basa quindi su un progetto e su un metodo che rappresentano il tratto distintivo della coalizione e fungeranno da punto di riferimento per l’azione di governo lungo l’intero corso della legislatura. Un progetto e un metodo che verranno declinati in modo coerente per affrontare tutte le sfide che abbiamo di fronte.

Precedente: Il Programma
Successivo:  Un Comune dei cittadini e al servizio dei cittadini

Il programma 2010

Comune di Ala, Elezioni Amministrative 16 maggio 2010: Programma del Candidato Sindaco Luigino Peroni

C’è un tempo per imparare, un tempo per operare, un tempo per mettere a disposizione l’esperienza acquisita. E’ in questa terza stagione e in questa direzione che voglio collocare e dar senso alla mia candidatura.

Mi hanno chiesto una disponibilità in tanti, ma soprattutto me l’ha chiesta un gruppo di giovani preparati, desiderosi di impegnarsi, di spendersi per un progetto nuovo, civico nel senso più autentico della parola.

Uno dei miei impegni fondamentali sarà quindi quello di valorizzarli, di fare assieme a loro, anche con l’aiuto di chi condivide con me una certa esperienza amministrativa, un percorso di approfondimento e di conoscenza che possa portarli ad assumere in breve la piena responsabilità della guida della nostra città.

Sono loro la speranza per il futuro e il vero unico segnale di novità in un panorama politico locale chiuso da troppo tempo in sfide personalistiche, in piccoli giochi di potere a difesa di rendite consolidate o alla ricerca di rivalse. Un clima questo che ha creato solo contrapposizioni, scontri e veti incrociati e che non ha lasciato spazio ad una riflessione politica seria per elaborare per Ala una visione di futuro e un progetto condiviso di crescita. Un clima ed una situazione, ancora, per cui Ala si è vista sempre più relegata in un ruolo marginale, quasi insignificante, rispetto al contesto lagarino e provinciale.

Su questa analisi ho riscontrato sintonia piena con il Partito democratico, che con grande senso di responsabilità ha accettato anche di rinunciare a proporre un proprio candidato pur di perseguire un obiettivo considerato più grande e più utile per Ala, quello di dar vita ad un programma di governo in reale discontinuità, per contenuti e metodi, con il recente passato e per ricostituire ad Ala, dopo tanti, troppi anni, una coalizione di centro sinistra realmente riformista. Una prospettiva quest’ultima purtroppo arenatasi di fronte a piccole gelosie, a veti incrociati di marca tutta personale che nulla avevano a che vedere con la proposta avanzata in termini di contenuti e di metodi programmatici. Contenuti e metodi realmente nuovi e diversi rispetto alla consigliatura che si conclude, finalizzati a ridar fiato ad Ala, a ricostruire dialogo e confronto costruttivo tra cittadini e istituzione comunale, a rinvigorire, valorizzando le risorse di intelligenza e competenza che la comunità può esprimere, coesione sociale, senso di appartenenza e orgoglio identitario per un processo di crescita per il bene comune e per la qualità della vita di tutti i cittadini e per un recupero di ruolo e di peso politico per Ala e il suo territorio nel contesto della futura comunità di valle e in quello più ampio, provinciale.

Quel programma, arricchitosi dei contributi di tanti cittadini e delle liste che mi sostengono, e che ora presentiamo, resta comunque il punto di riferimento per la coalizione che mi sostiene e per me. Un programma che vuol essere progetto di governo, che chiediamo agli elettori di far diventare tale, ma che comunque è, per me e per noi, “impegnativo”, anche indipendentemente dall’esito elettorale.

E’ un progetto di rinnovamento reale, per ridare voce, attraverso forme concrete e costanti di partecipazione, a idee e proposte dei cittadini, per affrontare con rigore di analisi e ancora col contributo di intelligenze e competenze presenti nella nostra comunità, i gravi problemi che abbiamo davanti, in particolare per quanto riguarda il funzionamento stesso della struttura comunale e la necessità di implementare e qualificare i servizi che l’amministrazione è tenuta a mettere a disposizione dei cittadini.

Il programma “in pillole”

  • Migliorare il funzionamento della struttura amministrativa di servizio: è impegno prioritario e condizione essenziale a garanzia di un corretto rapporto con i cittadini da concretizzare in un recupero di trasparenza e funzionalità. L’impostazione di un corretto e trasparente rapporto tra cittadino e Amministrazione non può che partire dal prendere in considerazione le necessità quasi quotidiane per cui ci si rivolge al Comune: per una pratica più o meno complessa: per il rilascio di un certificato, per una richiesta di informazione, un pagamento, una licenza, ecc.. Il comune dovrà funzionare per obiettivi con criteri di efficienza ed efficacia in modo da garantire risposte in tempi brevi e certi. Un riequilibrio dei servizi (Ala e Frazioni), oggi carenti rispetto alle mutate esigenze di una popolazione cresciuta rapidamente;
  • Creazione di nuovi Spazi sportivi con particolare attenzione agli sport “minori”, rivolti soprattutto ad un pubblico giovane ed in gran parte femminile.
  • Realizzazione di spazi di aggregazione per anziani anche razionalizzando le strutture esistenti ed ora sottoutilizzate.
  • I giovani: con questa coalizione abbiamo fatto un investimento su di loro. Vogliamo individuare spazi dedicati, ed una struttura per le loro attività; realizzare la consulta dei giovani cui spetterà fare proposte all’amministrazione; utilizzare lo strumento del servizio civile, esteso alle donne, per dare servizi alla comunità.
  • Razionalizzazione degli spazi associativi con creazione di nuove sedi più funzionali e multiuso.
  • Crediamo fondamentale adottare un metodo di lavoro che consenta di individuare davvero delle priorità, pochi essenziali obiettivi effettivamente realizzabili attraverso una programmazione rigorosa e partecipata. Indispensabile identificare come una priorità la realizzazione di opere e infrastrutture per servizi primari, rivolti ai cittadini e attinenti alle loro esigenze fondamentali, con un’attenzione specifica quindi a sicurezza, salute, qualità della vita quotidiana: una città a misura di bambini, famiglie, anziani; il “bello” e la “qualità urbana” come condizione del viver bene.
  • Creazione di un coordinamento delle associazioni.
  • Revisione del Prg (piano regolatore generale) e revisione del regolamento edilizio comunale.
  • Incentivazione al recupero delle abitazioni esistenti in disuso.
  • Difesa del territorio a maggiore vocazione agricola.
  • Attenzione particolare all’espansione dell’utilizzo delle energie alternative (pannelli solari, fotovoltaici, biomasse, ecc.), in primo luogo per gli edifici pubblici, ma prevedendo anche forme di incentivo per le realizzazione dei privati.
  • Valorizzazione della montagna in un ottica di turismo sostenibile.
  • Eliminazione addizionale IRPEF comunale.
  • Ripensamento della manifestazione “città di velluto” con coinvolgimento delle associazioni presenti sul territorio.
  • Revisione tariffa rifiuti in modo che il cittadino paghi in base a quanto produce.
  • Progetto TAV/TAC: un progetto destinato a incidere pesantemente sul nostro territorio e sull’ambiente, un progetto di dimensione europea, su cui l’ente locale non ha di fatto reali possibilità di scelta, ma su cui non vogliamo rinunciare a giocarci i pur limitati spazi di intervento.
  • Lavoro e sviluppo economico: sosterremo lo sviluppo delle attività esistenti e favoriremo iniziative economiche che si possano inserire correttamente nel nostro contesto, ci faremo carico di ricercare insediamenti produttivi possibilmente ad alto tasso di innovazione e che coinvolgano in particolar modo le forze lavoro femminili.
  • Artigianato e piccole imprese: Vogliamo impegnarci su un’ipotesi lavoro, da concretizzare possibilmente in sinergia con Cassa Rurale, che realizzi un Piano di sostegno per il recupero di aree produttive, la formazione e la ricerca applicata al settore.
  • Commercio: sostegno delle attività tradizionali anche attraverso incentivazioni tariffarie.
  • Ospedale di Ala: l’amministrazione si attiverà con tutti gli strumenti possibili, presso le competenti autorità provinciali e sanitarie, per potenziare i servizi esistenti e per una loro integrazione, oltre che con servizi connessi alle attività dei corsi universitari, con una unità di riabilitazione residenziale/lungo degenza e con un nucleo di casa di riposo. Il personale sanitario dell’unità residenziale potrà in tal modo svolgere anche attività di primo intervento in collaborazione con l’Ospedale di Rovereto e la Stella d’Oro della Bassa Vallagarina. Far decollare la Tele radiologia.
  • Opere pubbliche: si darà corso a quelle già in fase di realizzazione mentre si ripenseranno quelle in corso di progettazione.
    • Istruzione: le strutture scolastiche (nido, scuole materne, elementari e medie) pur interessate da interventi anche recenti rivelano insufficienze e inadeguatezze anche in ragione del notevole aumento della popolazione scolastica dovuto soprattutto al fenomeno migratorio. Per il prospettato ampliamento della Scuola elementare del centro, in connessione con l’edificio dell’ex Convitto, si sono già evidenziati, al di là dell’inaccettabile protrarsi dei tempi di realizzazione, i limiti di una programmazione parziale, non supportata da dati sufficientemente completi. Per tutto il comparto dell’edilizia scolastica, ai vari livelli e per centro e frazioni, si ritiene fondamentale reimpostare un’analisi seria e approfondita, fondata su dati demografici e attinenti lo sviluppo urbanistico-edilizio, e una riprogrammazione degli interventi su tempi medio-lunghi (15-20 anni), riconsiderando anche il possibile raccordo con prospettive ed esigenze dei Corsi universitari. Più specificatamente per i servizi di Asilo nido e di Scuola materna e per far fronte a situazioni di emergenza, l’Amministrazione si farà carico di sostenere i servizi alternativi (Tagensmutter) e di facilitare forme di collaborazione tra i diversi soggetti gestori, eventualmente valutando anche la possibilità di realizzare una struttura sovra comunale in collaborazione con il Comune di Rovereto.
    • Chizzola: allargamento SP 90 con fognature e acquedotto a servizio S.Cecilia – sistemazione viabilità interna promessa da 10 anni e realizzazione parcheggio
    • Serravalle: sistemazione spazi scolastici – realizzazione parcheggio e parco pubblico
    • S. Margherita: costruzione parco pubblico e parcheggio
    • Marani: sistemazione strada romana e finalmente realizzazione PIP
    • Pilcante: realizzazione piazza della Chiesa, interventi su acquedotto e intervento presso la Provincia per parcheggio di accesso alla pista ciclabile.
    • Ronchi: intervento presso la provincia per il completamento della struttura Handicamp – fognature e acquedotto
    • Sdruzzinà: realizzazione fognatura.
    • Muravalle: realizzazione parcheggio.
    • Ala:
      • Miglioramento dell’arredo urbano, cura e manutenzione degli spazi di aggregazione e del verde pubblico, nonché al recupero di zone connotate oggi da un profondo degrado.
      • Realizzazione parcheggi pertinenziali a servizio del centro storico.
      • Sistemazione area stazione con allargamento strada Passerella.
      • Realizzazione ponte di collegamento con la pista ciclabile.
      • Recupero centro storico rivisitazione comparto urbanistico ex Cartiera-magazzino comunale – proprietà pubbliche confinanti con l’obiettivo di una valorizzazione in funzione pubblica e per centro storico.
      • Restauro palazzo Pizzini.
      • Risoluzione in modo definitivo il problema dei VVFF del cantiere comunale e della protezione civile con realizzazione di un’unica struttura.
      • Ristrutturazione convitto S.Pellico con utilizzo della struttura nel periodo estivo come ostello della Gioventù (4/5000 presenze)- rotatorie SS.12- piazza Giovanni XXlll.
      • Centro raccolta materiali –CRM e CRZ realizzazione di un unico spazio comunale aperto tutti i giorni.

Il Programma Completo

Il programma completo è disponibile per il download al seguente link:
Programma Coalizione Luigino Peroni

È possibile inoltre consultarlo online alle seguenti pagine: